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Scrive una donna  ultra sessantenne con una storia di varie patologie rare, difficile anche da curare. Tutto questo iniziato in giovane età, senza fine. Tutt’ora con aggravamenti di seria entità. Ho detto questo affinché possiate capire il perché di questo scritto e farmi conoscere. La mia patologia è progressiva e non so per quanto tempo potrò scrivere ancora. Ritengo di essere una persona buona con pregi e difetti come la vita impone. I miei più grandi difetti?: Preoccuparmi troppo, sincerità e chiarezza. Per queste doti, se così vogliamo chiarmarle, si può essere fraintesi e poco accettati (definiti anche un po’ stronzi scusate il termine). Detto questo, non bisogna essere accusati di essere tanto veri, si può perdonare tante volte di essere offesi e subire ma poi qualcosa si spezza (i cocci incollati non durano) con tutte le ferite mentali e cuore sanguinante per il resto dell’esistenza. L’importante non è dare e sopravvivere, ma quello che si riceve. Per conoscere il sapore della vita e dare il giusto peso, bisogna mangiare con le lacrime agli occhi. I figli sono stati il più grande amore della mia vita ed anche l’evento più bello che mi è capitato quando sono nati. Ma anche il motivo della mia battaglia negli ultimi tempi, per una madre cosa devastante, peggio della malattia stessa. Ho lottato tanto e mi sono resa conto di avere perso, inutile ragionare e cercare di far capire con chi non sente e vuole avere sempre ragione senza dare nessuna possibilità. (Il grande Totò diceva “dove l’ignoranza urla l’intelligenza tace”). Finisco dicendo: non sono brava a scrivere ho cercato di esprimere in parte il mio vissuto. Spero di trovare conforto e comprensione per chi legge. Credo ancora in questi valori.

Mitt.

  • Anonimo

Chi ha piacere di scambiare due chiacchiere con questa disgraziata ne sarei felice. Il mio numero di cell: +39 3792162827 grazie e scusate se vi ho disturbato.

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3 Comments


  1. Ciao Mamma,
    qualsiasi parole usassi per farti sentire quel po’ di comprensione che riesco a capire del tuo stato, sarebbero vuote righe di inchiostro.
    Non ti conosco, ma permettimi di abbracciarti e di farti una carezza.
    Buona giornata