Le tue parole d’amore, vuote come l’aria che respiriamo,
si sono insinuate nella mia casa, come un veleno lento,
riempiendo ogni angolo di quel silenzio che avvertiamo,
un silenzio che è più feroce di qualsiasi urlo.
E il futuro si è fatto strada nel mio pensiero,
ma come un demone che non smette di ridere,
ci ha portato lontano, dove ogni speranza è caduta nel baratro dell’indifferenza,
dove le notti si sciolgono in un dolore senza nome.
Il mio cuore, che un tempo pulsava per te,
è ora come una pietra che sprofonda nell’abisso,
tutto ciò che resta sono urla senza voce,
stridore di denti, lacerazioni nel buio,
e io non so più se piangere o maledire.
Vederti è come guardare un uomo che non c’è più,
un uomo che mi ha tradito prima ancora di esistere,
mi guarda, ma non c’è più nulla nel suo sguardo,
eppure, dentro di me, cresce un rancore che non trovo pace a sfogare.
Speranze fallite, come un sogno che si spegne prima di nascere.
Le tue mani, che un tempo accarezzavano la mia pelle,
ora sono solo ombre che si fanno strada tra i miei pensieri,
mi straziano, mi feriscono, ma sono anche il ricordo di un amore che non ho mai davvero conosciuto,
un amore che mi ha consumato senza lasciare traccia di sé.
Le carezze, che pensavo dolci, ora mi schiacciano
come il peso di una colpa mai riconosciuta.
I lividi, ormai guariti, mi ricordano il paradosso di un amore che era anche violenza, un amore che mi ha straziato con le sue stesse mani,
senza che io potessi sottrarmi.
Amore e violenza sono, per me, la stessa cosa ora,
si sono mescolati in un vortice che non riesco più a fermare,
e ogni speranza è stata risucchiata da quella spirale,
come la luce che scompare in un tunnel senza fine.
Come posso ancora credere, dopo tutto questo?
Vorrei abbracciarti, dirti parole dolci,
ma so che le parole, ora, hanno il sapore del veleno,
che restano lì, nel mio petto,
pronte a esplodere, a bruciarmi la lingua,
perché il ricordo di te è più forte di qualsiasi dolcezza.
Aspetto, come un disperato, un tuo messaggio,
un segno di vita, anche minimo, anche falso,
un “ti voglio bene” che mi spezzi l’anima,
un sussurro che mi riporti in quell’illusione,
ma so che sono solo parole vuote,
come il vuoto che mi pervade,
come il vuoto che sei diventato.
Mi manchi, sì, ma mi manca l’idea di te,
quella parte che non hai mai dato, quella promessa mai mantenuta,
mi manca l’illusione che tu fossi davvero la mia salvezza.
Eppure, so che i lividi torneranno,
che il dolore ritornerà come un mostro,
e non potrei più salvarmi da me stesso.
Mi manchi, quando guardavi i miei occhi con quella finta dolcezza,
quando dicevi, “ho messo tutto da parte per stare con te”,
ma lo sapevo, lo sapevo che era solo un’altra menzogna,
una menzogna che mi avevi raccontato e a cui ho voluto credere.
Un amore che ho vissuto, eppure non è mai stato mio.
Ora sono solo il silenzio che hai lasciato,
e le lacrime che non ho mai avuto il coraggio di fermare.
Sono la tua assenza che mi schiaccia ogni giorno e la tua presenza che, alla fine, non è mai esistita.
Poesia facile, ma ben scritta,dove è chiaro ogni messaggio,che nell’insieme tratta sia di una delusione,che di peggio,come se da amore che sia una cosa bella si ottenga una tossicità che spinge a troncare la relazione. Efficace nel descrivere questa quasi angoscia con una piccola lista di “esempi emotivi”.