Come sono tristi i paesaggi incompresi
le case tutte uguali,
pareti bianche
tetti ovali,
le solitudini borghesi.
Quali malinconie, passare per le periferie,
le piste ferrate,
il lavoro meccanico delle ferrovie.
Sono quadrate le geometrie delle banche
E anche fulgide di abbaglianti vetrate.
E vetuste vicende nascoste
Dentro antri di roccia e balate
Di rimando ricordano età
Compromesse da empia omertà.
E tra balconi cadenti di quartieri perdenti,
architetture esiziali traballano
a metà tra la perversione e la post-modernità.