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-Ehi Luna, io rimarrò sull’uscio di questa nuvola. E’ sera, prendi le tue valigie di stelle e corri che il cielo ti aspetta. Io torno subito, riposerò per poco. Lo sai, ti guarderò da qui, non riesco ad illuminare il buio della notte come fai tu. Non riesco a farmi guardare così come succede a te. A quest’ora, gli occhi assolati sono stanchi, quelli rivolti a te innamorati. Quel buio è tuo, io non saprei affrontarlo né rischiararlo. Tu lo abbracci, lo culli e gli intoni cantilene nivee. Io, forse, lo soffocherei troppo fulgidamente assorbendolo e tacendo i suoi lamenti. Con te il buio non spaventa, non porta paure da seminare e da tener lontane. Perché anch’esse diventano dolci malinconie quando ci sei tu, tramutandosi in speranze e dissolvendo i pensieri. Nel silenzio della tua notte, le piante innervano i terreni, i fiori immacolati nascono e sbocciano. Domani sarò pronto a dargli il benvenuto, a nutrirli con la mia luce, accarezzandoli con i miei raggi più caldi, piccoli fiori di sera. E’ bello, è cosi bello condividere questo cielo con te, incontrarti improvvisamente sul sentiero di questo tramonto, guardarti con candido stupore e scoprire che ogni volta sei più bella, più imperfetta. E’ bello vederti pronta ad incoraggiare i sogni della terra, ad essere musa di poesia. Tutto questo in un attimo, ti incontro, brucio e lascio il mio posto. E’ bello, è cosi bello condividere questo infinito con te che infinito non è se smettiamo di guardarci. Ehi Luna, è ora. Ho sentito la natura sbadigliare, i lupi ululare. Aspettami, sarò qui a contemplarti, nessuno potrà rubarti. Ci rivedremo domani al nostro eterno appuntamento, anche se breve, l’importante è sfiorarsi-

disse il sole.

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