Leggere scrivere e pubblicare Racconti online su Owntale

Una piattaforma ricca di funzionalità dove pubblicare, leggere e scrivere racconti gratuitamente. Mettiti alla prova e raggiungi il punteggio milgiore!

Non so esattamente come mi sia potuta ritrovare in una situazione del genere…mi sembrava un incubo anzi è ancora un incubo…un loop infinito.

 

 

Avevo semplicemente perso.

 

 

Era una giornata come tante altre e il sole in faccia mi fece alzare stranita.

Faceva caldo come in quelle belle giornate estive anche se mancava ancora un po’ alla chiusura delle scuole e quindi per gli studenti l’estate non era ancora iniziata.

Già assaporavo le vacanze, le avrei passate a casa a giocare ai videogiochi mentre i miei probabilmente sarebbero andati dagli zii.

Avevo compiuto 16 anni, ero ormai abbastanza grande per stare da sola e comunque avevo mio cugino rompipalle a pochi metri da casa.

 

《SCENDI RITARDATARIAAAA!》

 

Era mio cugino Jin che veniva a chiamarmi.

 

《ARRIVO DEFICENTE!》

 

Mi preparai prendendo al volo un pezzo di pane.

 

《Stai attenta tesoro!》

 

《Si cara e ricorda le lezioni di pianoforte oggi pomeriggio! 》disse guardandomi con uno sguardo dolce per poi tornare a leggere il suo giornale

 

《Accidenti, hai ragione! Mi fermerò un po’ di più a scuola! Ciao papy, ciao mamy!》

 

Li salutai con un bacio e uscii rapidamente andando incontro a mio cugino.

 

《Era ora Momo!》

 

《Ma piantala di fare il cretino, sono cinque minuti che stai qui sotto!》

 

Gli diedi un pugnetto amorevole sulla spalla,era come un fratello per me

 

《Oggi mi fermo per le lezioni di piano, perciò torni da solo.》

 

《Uff, allora chiedo a Sion o Derek se vengono con me e magari andiamo alla sala giochi.》

 

《Si, ma avvisa zio e zia o i miei, almeno

 

Rise.

 

Il sole ci sfiorava dolcemente il viso mentre ci avvicinavamo a scuola.

 

Appena arrivati io e Jin ci demmo come al solito appuntamento per il pranzo e ci dividemmo.

 

Lui corse dai suoi amici mentre io corsi dalle mie amiche, ci conoscevamo da quando eravamo piccole e volevo loro un bene dell’anima.

 

《La ritardataria?》

 

Esordì ridendo Katrine.

 

《Dai andiamo che abbiamo letteratura alla prima ora e chi la sente quella!》

 

《Dai non mettertici anche tu, ho già mio cugino.》

 

Misi una mano dietro la nuca imbarazzata.

 

《Sbrighiamoci dai.》

 

Replicò Rose prendendomi per mano seguita da Katrine.

 

I miei genitori si trasferirono in America quando io ero piccola ma sono originaria di un quartiere di Tokyo chiamato Shibuya, avevo lineamenti orientali e corporatura longilinea, ero nella squadra di pallavolo oltre al club di musica.

Suonavo da quando ho memoria, mamma è insegnante di musica e mio padre fa il giornalista, lei ebbe una promozione e ora insegna in un noto college americano, mentre lui lavora per una famosa testata giornalistica, siamo una famiglia unita da sempre e io davo il meglio perché mi piaceva la mia vita e volevo fossero fieri di me anche se già lo erano.

 

Arrivate in classe cominciò la lezione.

 

Suonata l’ultima campanella mi avvicinai alle mie amiche.

《Io vado nell’aula di musica, ho lezione di piano e tra poco ci sarà l’evento d’Estate.》

 

《Cavolo, hai ragione! Io devo prepararmi con le cheerleader.》

 

Rispose disperata Rose.

 

《Almeno dopo tutta vacanza!》

 

《E io devo incontrarmi con il club di volontariato, abbiamo già aiutato un sacco di canili! Sono così felice!》

 

Katrine era entusiasta.

 

《Bhe domani è Sabato e potremmo vederci.》

 

Propose Rose.

 

《Andata, però facciamo nel primo pomeriggio che prima devo passare in biblioteca per prendere dei libri che vorrei leggere.》

 

《Momo, tu stai sempre attaccata ai libri.》

 

《Rose, non sono semplici libri… sai benissimo che amo gli scacchi, voglio solo partecipare al torneo di fine anno, perché no?》

 

《Come fai a fare tante cose tutte insieme? Ti invidio.》

 

Disse Katrine con occhi a cuore.

 

《Volontà penso…e passione.》

 

Mi misi a ridere mentre mi guardarono un istante per poi scoppiare a ridere anche loro.

 

《Allora ci vediamo domani, regina degli scacchi!》

 

Disse Rose prendendo le sue cose seguita da Katrine.

 

Rimasta sola mi avviai verso l’aula di musica quando, appena voltai l’angolo, sentì un dolcissimo profumo di fragole.

Era come se qualcosa di etereo mi avesse sfiorato, vidi qualcosa di viola girare l’angolo e percorrere il corridoio, sapevo che non dovevo correre ma istintivamente lo feci e appena arrivata alla fine non c’era niente…nessuno.

 

“Devo essermelo immaginato.”

 

Così tornai indietro lentamente ed entrai in aula dove c’erano ragazzi e ragazze di altre classi con cui suonavo.

 

Il professore ci fece accomodare, dovevamo prepararci in occasione del festival d’Estate dove avrei suonato con l’orchestra.

 

Appena la lezione finì salutai tutti e sistemai le mie cose.

 

Ad un tratto di nuovo quel profumo intenso, corsi volando fuori dalla porta e vidi di nuovo qualcosa di viola girare l’angolo di nuovo come un déjà vu… corsi fuori e ancora niente.

 

[…]

 

“Basta Momo sei stanca”

 

Tornai indietro, presi la roba e andai via.

 

Quella sera ripensai a quel profumo, sembrava qualcosa fuori dal mondo, al solo pensiero mi batteva il cuore […].

Dovevo solo essere stanca, avrei riposato dato che domani sarei dovuta andare in biblioteca.

 

L’indomani mi svegliai di buon’ora pronta per una nuova giornata, amavo prendere la vita per come veniva, un mistero ogni giorno.

 

Mi alzai e scesi per fare colazione trovando mia madre alle prese con i piatti.

 

《Tesoro ti ho preparato dei waffle, non sono ancora molto pratica.》

 

《Andranno benissimo! Ah, senti, io passo a scuola perché devo prendere un libro dalla biblioteca e poi esco con Rose e Katrine. Forse andremo al cinema e poi frozen yogurt, hanno aperto un negozio che ne fa di buonissimi!》

 

《Va bene cara! Hai diritto a svagarti, ti stai impegnando così tanto… e poi sai che adoro quelle due ragazze, sono così simpatiche! La prossima volta invitiamo a cena sia loro che i genitori che, ne dici? Non li vedo dall’ultima volta che ho parlato con i tuoi professori lo scorso semestre.》

 

《Vedrò di organizzare allora!》

 

La baciai e volai di sopra per lavarmi e vestirmi.

 

Appena ebbi finito la salutai ed uscì.

 

Fuori sembrava il Paradiso…il sole tiepido e un cielo azzurro che spazzava via la stanchezza.

 

Arrivai in biblioteca e subito mi persi…quasi fosse un viaggio mistico.

 

Ogni scaffale raccontava una storia

 

[…]

 

Adoravo quel posto.

 

Mi misi alla ricerca di quel libro quando sentì improvvisamente profumo di… fragole! Dovevo cercare quel profumo che mi stava facendo impazzire!

 

Camminai velocemente tra le sezioni poi, però, l’occhio cadde su quel libro che tanto volevo e senza esitazione lo afferrai ma sentì come se fosse trattenuto da qualcun’altro dall’altra parte e così tirai più che potevo. Caddi sedere a terra con il libro in mano e appena alzai il viso la vidi…era di una bellezza disarmante: un viso candido e chiaro come la neve, lunghi capelli viola e due occhi eterocromati…una rarità!

Si diceva che chi fosse in possesso di occhi eterocromati potesse vedere nell’aldilà …una credenza che mi aveva sempre affascinata.

 

《Oh…perdonami…io non…non volevo!》 Scomparve e subito mi sentì la terra mancare e immediatamente la ragazza riapparve accanto a me insieme al suo…profumo di fragole!

Era lei l’essere etereo!

 

《Oh non fa niente, colpa mia! Ho tirato come una scema!》

 

Sorrisi imbarazzata.

 

Mi porse la mano per rialzarmi.

 

《Mi presento mi chiamo Queen.》

 

Era davvero una regina…anche per il suo bell’aspetto sembrava una reale.

 

《Io sono Momo.》

 

Deglutì imbarazzata.

 

《Anche tu amante degli scacchi?》

 

Lei ridacchiò.

 

《Si, li amo alla follia. Penso sia un gioco elegante e così affascinante.》

 

Anch’io pensavo la stessa cosa degli scacchi.

 

《Ora devo andare. È stato un piacere Momo, spero di rivederti presto!》

 

La fermai.

 

《Ma il libro lo volevi anche tu! Non mi pare giusto così…che ne dici, se ti va, di leggerlo qui insieme lunedì pomeriggio dato che non ho impegni? E poi magari uscire a prendere qualcosa.》

 

La sua voce era dolce come se davvero fosse una dea.

 

《Sei molto gentile, accetto volentieri, non è così facile apprezzare gli scacchi o trovare qualcuno con cui parlare di una passione così antica.》

 

Si voltò e il suo profumo mi inebriò.

 

“Ma cosa mi succede! Momo riprenditi!”

 

Mi scossi leggermente e uscì per andare incontro alle mie amiche davanti al cinema.

 

Una volta con loro gli raccontai di quello strano incontro.

 

Rimasero un po’ stupite, sembrava una scena uscita da un manga o film d’amore.

 

Io risi e loro con me.

 

Dopo il film ci prendemmo un Frozen yogurt e dissi loro che lunedì mi sarei rivista con lei.

 

《Bhe è sempre bello conoscere persone, poi tu sei sempre con noi, difficilmente dai la tua amicizia.》

 

Esordì Rose mangiando il Frozen yogurt con il pistacchio.

 

《Concordo con Rose, magari è simpatica dato che è riuscita a farti avvicinare! Sono davvero curiosa.》

 

Rispose Katrine sorridendo.

 

In effetti poteva essere una bella occasione per fargliela conoscere, così proposi quel lunedì pomeriggio un’uscita tutte insieme e le ragazze accettarono volentieri.

 

Erano state sempre più estroverse di me, loro per prime mi rivolsero la parola…io appena varcai la soglia della porta il primo giorno di scuola sembrai come un cucciolo spaventato e se non mi avessero rivolto la parola probabilmente non sarei mai riuscita a fare amicizia.

Ero da sempre molto timida, anzi grazie a loro due mi ero aperta molto di più

 

Quella giornata terminò tra le risate. Tornai a casa e trovai mio padre e mia madre a ridere, li salutai senza disturbarli e andai in camera mia.

 

Ripensai a Queen, quegli occhi erano un magnete, sembrava davvero uscita da un libro di favole…doveva essere nuova dato che non l’avevo mai vista prima d’ora.

 

In attesa della cena sfogliai un po’ il libro sugli scacchi senza però leggerlo a fondo poiché volevo condividerlo con Queen e nel profondo speravo di diventare sua amica.

 

Dopo cena andai a dormire presto e domani mi sarei dedicata allo studio come era mio solito fare, anche se nella mente volevo arrivasse lunedì.

 

Quel lunedì pomeriggio mi incontrai con Queen nella biblioteca, era un posto tranquillo per studiare o fare due chiacchiere in pace. Mi disse di essersi trasferita da poco: i suoi genitori erano sempre in viaggio perciò restava sola a casa e non aveva fatto amicizia con nessuno, quello fu un ottimo spunto per invitarla a conoscere Rose e Katrine.

 

《Sarebbe stupendo,non esco praticamente mai…non avendo amici.》

 

《Allora leggiamo insieme il libro e poi andiamo a prenderci un bel gelato!》

 

Mi sorrise con candore e insieme inziaimmo la lettura. Mi immersi nel libro con tutte quelle mosse.

 

Gli scacchi sono un gioco molto strategico ma tutto poteva cambiare la sorte della partita.

Ogni pedina aveva il suo ruolo ma nessuno poteva essere come la regina, lei proteggeva tutti come una guerriera, lei che tutto poteva, una donna in difesa del suo re… la trovavo anche molto romantico.

 

Vidi la sua mano candida sfogliare la pagina seguente

 

 

 

 

 

 

《Avevi finito di leggere?》

 

《Oh sì sì non ti preoccupare.》

 

Mi sentivo imbarazzata il suo profumo era così dolce.

 

《Ogni volta che penso agli scacchi mi batte il cuore, penso che la vita sia come gli scacchi: devi solo fare la mossa giusta sulla scacchiera che rappresenta la vita.

Sembra assurdo come paragone e in fondo trovo così romantico che la regina possa sacrificarsi per il suo re, l’amore è un grande potere.》

 

Mentre parlava rimasi ipnotizzata dalla sua voce.

 

《Tutto bene Momo?》

 

《Oh sì, perdonami… mi sono persa nell’ascoltarti.》

 

Rise leggermente.

 

《Sei davvero molto bella quando sorridi.》

 

Divenni rossa e mi alzai di scatto.

 

《Vado un attimo al bagno.》

 

Corsi al bagno e mi buttai l’acqua fredda in faccia, stavo impazzendo e non so cosa stava accadendo.

 

Cercai di ritrovare la mia parte razionale e tornai da lei.

 

《Penso che per oggi potremmo fermarci e magari, prossimamente, applicare le mosse strategiche consigliate da questo libro.》

 

《Mi trovi d’accordo Queen, possiamo andare allora, le ragazze ci stanno aspettando!》

 

Lasciai questa volta il libro nella mani di Queen e, dopo aver preso le nostre cose, uscimmo per andare incontro a Rose e Katrine che erano già davanti alla gelateria. Appena arrivate le ragazze rimasero senza parole.

 

《Wow ci avevi detto che era bella, ma non da essere uscita da una favola!》

 

《Potresti fare la cheerleader!》

 

Esclamò energicamente Rose.

 

《Non sono tipa…preferisco gli scacchi…》

 

Sembrava imbarazzata.

 

《Si, Momo ci ha detto che ami gli scacchi. Vi siete trovate allora! Bhe bando alle ciance e prendiamo un bel gelato!>> Disse Katrine spingendo tutte noi dentro la gelateria.

 

Sembravamo conoscerci da sempre quando in realtà Queen era lì da poche ore. Ridevamo e scherzavamo come sorelle ed ero così felice di questo…non mi fidavo facilmente delle persone e mi sentivo bene con loro. A fine giornata ci salutammo ma domani avremmo pranzato insieme a scuola. Accompagnai Queen a metà strada poi lei voltò verso destra e fece un cenno con la mano.

 

《Grazie della splendida giornata, ci vediamo domani!》

 

Era così delicata anche nei modi.

 

《Contaci, a domani!》

 

Tornai a casa e quella sera mi addormentai felice.

 

Da quel giorno ci furono molte uscite: io, Queen, Katrine e Rose stavamo sempre insieme; ormai eravamo inseparabili finché non arrivò quel maledetto Sabato…

 

Eravamo uscite come sempre, dopo il cinema ci fermammo a mangiare una pizza tutte insieme e a fine giornata c’eravamo salutate e date appuntamento alla prossima volta.

 

Io e Queen come di consueto ci avviammo insieme verso le nostre rispettive abitazioni.

 

Il mattino seguente  appena mi svegliai trovai diverse chiamate perse.

Non riuscì neanche a vedere di chi fosse il numero che cominciò a squillare..erano i genitori di Rose…ieri sera non era tornata a casa… preoccupata attaccai e chiamai subito Katerine …ma neanche lei rispose cosi chiamai i suoi genitori e li sentì allarmati; stavano anche loro chiamandomi per dirmi che non era tornata a casa quella sera…

 

Ero a letto a fissare il soffitto, piangevo, avevo il viso rosso, erano passate ormai due settimane da quando loro erano scomparse…le mie amiche…nel 《Contaci, a domani!》

 

Tornai a casa e quella sera mi addormentai felice.

 

Da quel giorno ci furono molte uscite: io, Queen, Katrine e Rose stavamo sempre insieme; ormai eravamo inseparabili finché non arrivò quel maledetto Sabato…

 

Eravamo uscite come sempre, dopo il cinema ci fermammo a mangiare una pizza tutte insieme e a fine giornata c’eravamo salutate e date appuntamento alla prossima volta.

 

Io e Queen come di consueto ci avviammo insieme verso le nostre rispettive abitazioni.

 

Il mattino seguente  appena mi svegliai trovai diverse chiamate perse.

Non riuscì neanche a vedere di chi fosse il numero che cominciò a squillare..erano i genitori di Rose…ieri sera non era tornata a casa… preoccupata attaccai e chiamai subito Katerine …ma neanche lei rispose cosi chiamai i suoi genitori e li sentì allarmati; stavano anche loro chiamandomi per dirmi che non era tornata a casa quella sera…

 

Ero a letto a fissare il soffitto, piangevo, avevo il viso rosso, erano passate ormai due settimane da quando loro erano scomparse…le mie amiche…nel nulla…ero sotto pressione per tutto e la polizia ogni giorno chiamava per sapere se avevo loro notizie..quella che era partita da “ricerca di persone presunte scomparse” si stava trasformando in un ipotetico omicidio o chissà cos’altro…dopo 48 ore è difficile sia solo scomparsa la persona…senza che gli sia capitato qualcosa…e questo mi stava facendo impazzire, a scuola andavo male, stavo male e l’unica persona che sembrava capirmi era Queen che era sempre stata con me, soffriva con me ed eravamo unite.

 

Ero ormai su un altro pianeta.

 

Era giorno, di quello ero sicura.

 

Scesi a fare colazione, i miei mi salutarono ma sentí subito che qualcosa non andava, i loro occhi fissi su di me, mi davano fastidio mi facevano rabbia come se davvero dovessi cercare di nascondere ciò che provavo.

 

《Volete dirmi qualcosa o volete fissarmi per sempre?》

 

Dissi stizzita.

 

《Tesoro… sappiamo che la situazione è delicata, ma i tuoi voti a pochi mesi dalla fine della scuola sono in caduta libera…solo in queste due settimane sarai andata a scuola tre volte massimo…siamo preoccupati.》

 

Mia madre aveva la voce tremante.

 

《Dite che uno psicologo possa risolvere tutto? Vorrei vedere voi al mio posto…vado a scuola che è meglio.》

 

Salì e mi preparai e uscì senza salutare.

 

Se prima pensavo che il sole fosse una cosa fantastica adesso pensavo fosse uno schifo.

 

Mi urtava tutto: dalle grida dei bambini al rumore degli uccelli.

 

Stamattina avevo mandato a quel paese persino mio cugino Jin, non sopportavo nessuno a parte lei.

 

Corse verso di me con il suo profumo di fragole e la abbracciai forte da toglierle il respiro.

 

Quel giorno restammo insieme dopo scuola…in biblioteca davanti una scacchiera.

 

《Ora anche i miei ci si sono messi.》

 

Mossi un pedone.

 

《Ti mettono ansia?》

 

Rispose con calma muovendo un cavallo.

 

《Si preoccupano per me…pensano che abbia bisogno di uno psicologo…ottimo modo di preoccuparsi, non ho problemi mentali…nel senso, sono depressa ma non ne ho bisogno come qualcuno che sta veramente male e anzi rispetto chi ci va ma io non sono ancora a quel punto…》

 

《Capisco…perdere qualcuno non deve essere mai un bene.》

 

《A questo punto preferirei sparissero, magari in vacanza lontano da me, se questo è il loro “preoccuparsi per me”.》

 

Feci il segno delle virgolette.

 

《Grazie di essere sempre al mio fianco…mi sento così sola…e pensare che Rose e Katrine non ci sono mi demoralizza…non so più cosa pensare…mi solleverebbe anche solo ritrovare i corpi se davvero fosse accaduto qualcosa…》

 

Mi sorrise.

 

《Scacco matto.》

 

Mi sorprese.

 

《C…come?》

 

Guardai la scacchiera, avevo lasciato il re scoperto.

 

《Che scema…sei davvero fortissima Queen!》

 

Mi guardò.

 

《Nah, solo fortuna.》

 

Andammo insieme a prendere un gelato e qui incontrammo Jin con i suoi due amici.

 

《Ehy Momo, ciao! Ciao Queen!》

 

Conoscevano anche loro Queen, anche i miei, tutti l’adoravano penso anzi che Jin avesse una cotta per lei.

 

《Come state?》

 

Intrapresi il dialogo.

 

《Dopo calcio volevamo prendere un gelato, anche per ecco…sferzare i pensieri…》

 

Tutta la scuola era a conoscenza della scomparsa di Rose e Katrine…insomma una era capo delle cheerleader mentre l’altra presidente del club di volontariato, erano sempre buone con tutte…non facevamo distinzione tra le persone…erano le mie migliori amiche…

 

《Ehi Momo tutto ok?》

 

Senza rendermene conto stavo piangendo.

 

《S-si…scusate…sono mortificata.》

 

Non riuscivo a smettere.

 

Sentì all’improvviso un profumo di fragole avvolgermi…Queen mi stava abbracciando.

 

《Forse è meglio tu vada a casa, ti accompagno ok?》

 

Si volse verso Jin e gli amici chinandosi.

 

《Mi spiace moltissimo ma Momo non sta bene, con permesso vostro.》

 

Mi prese per mano e andammo via, la sua mano era calda, rassicurante… la sua stretta, mi batteva forte il cuore.

 

Arrivammo a metà strada e sapevo che lei doveva svoltare a destra ma non lo fece e  proseguì verso casa mia insieme a me tenendomi forte la mano.

 

Quando fummo quasi sotto casa mia mi guardò intensamente, potevo perdermi nei suoi occhi.

《Sappi che niente potrà dividerci, esattamente come la regina ti difenderò!》

 

Mi prese il viso tra le mani e mi baciò…quello fu il mio primo bacio.

 

Non provai a scansarla, non tentai minimamente.

 

Dopo ciò andò via, i suoi capelli mi sfiorarono il viso e potevo sentire il suo profumo …ero serena.

 

Quella notte dormì senza fare incubi.

 

Incubi dicevamo, si per quella sera non ne ebbi ma la mia vita divenne un incubo appena riaprì gli occhi.

 

Sentivo che qualcosa non andava nel sangue: avete presente quando vi svegliate e sentire che qualcosa non andrà?

 

Ecco mi svegliai consapevole che non sarebbe stata una giornata normale…e così fu.

 

Corsi di sotto e…non trovai i miei genitori, cosa strana loro erano sempre lì la mattina, era routine fare i pasti insieme a meno che non avessero impegni lavorativi importanti… dov’erano?

 

Senza nemmeno avvisarmi, non era possibile!

 

Telefonai ai miei zii forse erano da loro ma, mi posero una domanda strana, mi chiesero se Jin avesse dormito da me, molto spesso facevamo serata nerd e restava da me a dormire.

 

Risposi di averlo visto ieri pomeriggio con i suoi amici ma che dopo io ero andata via con Queen e non l’avevo più visto.

 

Lì mia zia impallidì e anch’io a sapere che i miei non erano da loro e nemmeno avevano chiamato.

 

Panico.

 

Respiro affannoso.

 

Mi mancava l’aria.

 

Ricordo solo che ero stesa su un lettino, intorno a me era tutto bianco e io ero attaccata a una macchina, mi voltai e la vidi 《Cos’è successo?》

 

Mi sorrise accarezzandomi.

 

《Hai avuto una crisi epilettica, ti hanno portato d’urgenza all’ospedale, ho chiamato subito appena ho ricevuto quel messaggio.》

 

《I miei…sono spariti…》

 

《Devi riposare…prima è venuta tua zia, ma poi è andata via ed è andata dalla polizia per conto di Jin.》

 

《Jin… anche lui…》

 

Persi i sensi e mi risvegliai che ero ancora lì, ero sola…era notte, tutti i pensieri presero il sopravvento su di me, dov’erano i miei perché i miei zii non mi chiamavano …era tutto così assurdo.

 

L’indomani la polizia fece capolino nella mia stanza e cominciarono a tempestarmi di domande come se fossi io il killer li dentro.

 

《VI RIPETO NON SO NIENTE! MI SONO SVEGLIATA E LORO NON C’ERANO! STANNO SPARENDO! DITEMI CHE IO ESISTO!》

 

Scossi un agente, i miei occhi erano pieni di paura ma anche di rabbia… avrei potuto seriamente uccidere qualcuno se avessi avuto una pistola.

 

Mi lasciarono stare e quel giorno i dottori mi rilasciarono.

 

Tornai presto a casa, passai prima dai miei zii ma casa era vuota forse… stavano cercando ancora Jin…non capivo…sembrava un film dell’horror dove tu protagonista ti salvi e scopri che tutti sono morti…o peggio il killer è qualcuno al tuo fianco tipo Scream…quella frase mi fece pensare…possibile che? No non poteva essere. Mi voltai e iniziai a correre, afferrai il mio cellulare…non avevo mai mandato quel messaggio…avrei voluto ma non l’avevo fatto! Come faceva Queen a sapere che ero svenuta in casa ? Una veggente? Non credo…fortuna? Non credo proprio. Corsi via come il vento verso quella che doveva essere casa sua, sembrava una villa abbandonata, come un fulmine mi avvicinai al portone e la porta era aperta.

 

Entrai senza pensarci due volte e urlai il suo nome con tutta la forza che avevo.

 

Sentì un applauso e la vidi scendere ma non era la Queen che avevo conosciuto…era vestita di nero, i suoi occhi erano penetranti tanto da tenermi immobile.

 

《Era ora, mi stavo cominciando ad annoiare, pensavo non ci saresti mai arrivata.》

 

《Che ne hai fatto dei miei genitori!?》

 

Rise.

 

《Non stai meglio ora? Non volevi farli sparire?》

 

《QUEEN, DOVE SONO I MIEI GENITORI!》

 

《La domanda giusta è…sei certa di essere pronta per il mio mondo? Ti ho scelta fra miliardi di persone.》

 

《STO PERDENDO LA PAZIENZA QUEEN!》

 

Si voltò e mi fece cenno di seguirla,

,la seguì a distanza, sentivo il bisogno di sapere cosa stava accadendo, mi fece percorrere un lungo corridoio per poi arrivare di fronte a un enorme porta che si aprì da sola e l’interno mi tolse il fiato.

 

Era piena di scacchiere…con scacchi a dimensione umana. I miei occhi vagarono fino a quando caddero su una scacchiera con pezzi a me famigliari…

 

《Ma quelli…sono…》

 

《Non trovi che sia romantico? Tua madre la regina e tuo padre il re, per quanto riguarda le tue amiche mi piaceva Rose come cavallo: è molto elegante; mentre per Katrine ho pensato una torre:così ferrea e decisa e Jin è un alfiere perfetto, poverino pensava di avere chance di vincere, tutti avevano chance, ci credevano ma hanno semplicemente perso.》

 

Potevo vedere due pedoni assomigliare agli amici di Jin.

 

《Perché…perché tutto questo? Chi sei!》

 

Si voltò verso di me impugnando il pezzo del re, apparve una corona a forma di regina sulla sua testa e gli occhi…gli occhi da che erano uno azzurro e uno marrone chiaro cambiarono colore… divennero uno fucsia e uno giallo…

 

《Sono checkmate! La regina degli scacchi!》

 

Rise, una risata folle ma allo stesso tempo eccitata.

 

《Perché hai fatto questo io…io tenevo a te! DAVVERO!》

 

《PIANTALA! HO FATTO TUTTO QUESTO PER TE STUPIDA IDIOTA!》

 

Mi spinse forte contro il muro.

 

《Non spreco il mio tempo con persone che non mi attirano! Ho trovato in te qualcosa di speciale, tu…tu mi ricordi la vecchia me…》

 

《io non sono un mostro!》

 

《A me piace definirmi pazza ma mostro no, mi offendo》

 

Ghignò come se mi prendesse in giro mentre camminava lenta sull’enorme scacchiera.

 

《Vuoi sapere come ho fatto?》

 

Sospirò.

 

《Peccato per loro due, potevano essere più carine con me, ma… hanno voluto allontanarmi da te, sono venute a casa mia minacciandomi, farneticavano sullo sentire qualcosa di malvagio in me,io? Ma se sono dolcissima! Ho fatto la perfetta padrona di casa e ho detto loro che se mi avessero battuto a una partita di scacchi ti avrei lasciata stare ma ahimè…》

 

Si avvicinò ai loro volti.

 

《Scacco MATTO!》

 

Si avvicinò poi a quelli che erano i miei genitori…ormai diventati pezzi di quella gigantesca scacchiera.

 

《Per quanto riguarda i tuoi genitori è stato tutto più semplice, sono venuti da me per sapere se magari sapessi come stavi realmente dato che, la povera Momo confidava tutto a me e così ho colto l’occasione e li ho intrappolati in un’illusione e …puff… trasformati in pedine…infine per Jin non c’è stato gusto, gli sono apparsa in sogno e lui è venuto da me.>>

 

Sorrise.

 

《Ti ricordi quella partita a scacchi in biblioteca quando ho vinto? Eri confusa ed entusiasta delle mie mosse, la mia risposta fu “È solo fortuna”.》

 

Scomparve e riapparve vicinissima al mio viso.

 

《In realtà io ottengo sempre ciò che voglio, quando voglio e come voglio!》

 

Si staccò mentre cercavo di riprendere fiato.

 

《E ora saranno condannati a una vita da pedine, servendo me, la loro regina!》

 

《Io ti sfido…》

 

《Cosa?》

 

《TI SFIDO! A SCACCHI! SE VINCO LI LASCI LIBERI!》

 

《E se perdi?》

 

《Avrai me…》

 

《Bhe interessante, non c’è da scherzare con te, bene.》

 

Batté le mani e dei pedoni portarono due sedie e un alfiere un tavolo .

 

《Potete andare.》

 

Ci sedemmo, lei schioccò le dita e sul tavolo apparve una scacchiera con tutte le pedine al loro posto.

 

《Dato che penso ti doni molto il bianco, a te la prima mossa.》

 

La partita cominciò.

 

Penso di non aver mai avuto così tanto il cuore in gola, lei sembrava rilassata come se stesse facendo una vacanza, mi fissava intensamente, non guardava mai la scacchiera quasi potesse leggermi nel pensiero.

 

Ma ero pronta a tutto!

 

Dopo un’ora vidi una speranza.

 

Afferrai fortemente la mia torre quasi a volerla spezzare e la misi davanti al suo cavallo ma dietro ad esso c’era il suo re.

 

《SCACCO!》

 

Lei rise, all’inizio lentamente…poi divenne quasi isterica mista a piacere.

 

《Sapevo che mi avresti fatto divertire,sento il fuoco ardere, sapevo di aver trovato la persona giusta! Tu mi completi ma…》

 

Prese la sua regina e la spostò lentamente quasi volesse ipnotizzarmi e la fermò nella mia parte di campo, l’accostò al re e lo fece cadere con le dita.

 

《Checkmate.》

 

Era rilassata nel dirlo, quasi fosse stata una passeggiata al parco…notai il mio errore madornale…avevo chiuso il mio re…non potevo muoverlo…avevo semplicemente perso…

 

《H-ho perso…li ho condannati…》

 

Lei sorrise.

 

《Ti avevo detto che ottengo sempre ciò che voglio.》

 

Con due dita fece cadere il mio re e in quel momento caddi anch’io dalla sedia come se fossi in suo potere, la vidi alzarsi e avvicinarsi a me per prendermi il viso.

 

《Momo… mia cara Momo, come ti dissi nulla ci dividerà come la sua regina protegge il suo re, io starò con te…per sempre…》

 

Mi baciò la fronte.

 

《Questo è solo l’inizio…》

 

Dopodiché il buio mi avvolse.

 

Una settimana dopo.

 

“Ancora si cerca la ragazza di 16 anni Momo Hideki scomparsa una settimana fa insieme alla sua famiglia… chiunque avesse informazioni è pregato di contattare la polizia”

 

Da quel istante in poi non ebbi più ricordi della me del passato.

 

Una settimana dopo…

 

<<GIORNALE!>> annunciò il ragazzo lanciando il giornale sulla porta di una casa, ma questo cadde in un cespuglio pieno di altri giornali…in prima pagina

 

“Si cerca ancora la ragazza di 16 anni Momo Hideki scomparsa una settimana fa insieme alla sua famiglia…”

 

La casa sembra abbandonata, sul citofono un cognome: -Famiglia Hideki-

 

*Una figura misteriosa dentro quella stessa casa si sedette su una poltrona davanti alla tv che in sottofondo parlava della famiglia Hideki*

 

“Continuano le ricerche della famiglia Hideki, scomparsi una settimana fa insieme ad altre due ragazze…la polizia brancola nel buio…”

 

*Quella figura sorrise*

 

<<Adesso non sono più Momo, il mio nome è Dama e viaggio al fianco di Checkmate… se ci incontrerai per te sarà SCACCO MATTO!>>

 

 

1
0
TAGS:

Commenta il racconto di

Lascia un commento

2 Comments