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Marzapane era un coniglio pasquale schizzato che faceva caramelle alla cacca. Tutto il paese di Villastorta tremava al pensiero di incontrarlo perché sotto la luna piena apriva il suo sacchetto e dolcetto o scherzetto te la ficcava in bocca.

 

Tutto il villaggio si impauriva a Pasqua e a Halloween,ossia quando saltellava per profanare le bocche. Era una lepre canguro, un raro animale che quando lui sarebbe morto si sarebbe estinto.

 

Io feci parte invece di una spedizione per accopparlo. Ci addentrammo per boschi pieni di animalacci dispettosi: lo scoiattolo Raimondo petava come un motore a scoppio, e se ti arrivava sotto il naso agitava la coda per farti sentire fragranza di bucodiculo. Gli uccellini Pico e Paco cinguettavano una triste storia d’amore ma non si capiva il loro linguaggio aviario. Il lupo Bracco rubava galline a mastro Leopoldo che esultava quando nasceva un pulcino ma bestemmiava ad ogni cena scroccata dal lupo.

 

-Questo conigliaccio è una sciagura.-

-Ce ne libereremo una volta per tutte –

-Va solo trovato.-

 

Lo trovai io. Quasi mi dispiaceva ucciderlo a tradimento. Stava annusando dei fiori,parendo innocente. Ma una volta lo vidi mettere una caramelle in bocca al figlioletto di Vanda la massaia generosa, l’unica prostituta del paese che per metà lavava e per altra metà del tempo cedeva felicità. Pur essendo un figlio di puttana quel bambino non meritava una caramellaccia schifosa di quel genere. Lo vidi piangere e pensai che anche io con un gusto di quel genere non avrei potuto fare a meno di schifarmi.

 

Mentre sniffava un orchidea, gli caricai in corpo sette pallettoni, che gli frantumaron più di un organo. Fine per le lepri canguro…fine delle caramelle merdose. Il Paese mi accolse trionfante. E per di più, già che c’ero, feci saltare le cervella a Bracco. Per buona pace di Leopoldo e delle sue galline. Ogni anno ceno con un cappone,in cambio di questo favore.

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Questa fu la mia prima avventura nel Tirolo.

Ma arrivai anche in Germania dove ci stava la Casa di Hansel e Gretel. Gretel era caruccia,e stava deperendo perché erano scaduti tutti i dolciumi di cui era fatta la catapecchia. La cioccolata era stata mangiata dalle formiche, le mura di biscotto alla cannella le avevano divelte degli orsi golosi,e vari angoli erano stati morsi dai bambini del paese durante un anno difficile economicamente. Hansel era spesso assorto nei suoi pensieri, così nutrii Gretel fino a farla tornare non dico florida ma almeno non pelleossa. Avrà avuto non so,dagli undici ai tredici anni. Le lavai la testa con un buon shampoo,che lei non vedeva da tempo,e durante la doccia me la scopai allegramente. La sua fichetta giovane era un fiore che mi eccitava,espandendo il mio pene ormai disallenato e facendolo allargare quanto basta. Era vergine: prima soffrì e poi godé. Le sue gambe snelle ancora le ricordo,mentre a pecorina le sfondavo fichetta e sederino. Hansel intanto dormiva. Lo stesso feci con Heidi, in barba al nonno; e con un buon sonnifero ai sette nani, detti il ben servito anche a Biancaneve. Ma non tutto in Tirolo: feci un bel giro del mondo. A Natale incontrai la Nipote di Babbo Natale,Ilda, e mi strinsi al suo seno per riscaldarmi. Da cosa nasce cosa e fui inseguito dagli elfi… quell’ anno non arrivarono tutti i regali,se ricordate …Sorry…

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Affrontai di nuovo il Demogorgone.

A Hawkins. Per tornare negli anni 80 usai una macchina del tempo. Vidi anche Doc e Marty McFly.

-Hai detto che ti eri fatto 6 ragazze di StrangerThings. Ma ne hai citate 5.-

I soliti critici letterari mi han fatto notare.

(Ho uno spray per loro,lo tengo accanto a quello contro le zanzare e quello contro ragni e schifezze varie).

In effetti non ho nominato Robin.

Robin Buckley.

Pensava di essere lesbica, e quindi non me la dette.La prima volta. Dopo che ho salvato il mondo,si tolse il grembiule da gelataia e abbiamo fatto sesso nel bagno del centro commerciale. Per mezz’ora di fuoco.

Lingua in bocca,pene in figa,e avanti e indietro…

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Ma mentre fu facile sconfiggere il cattivo,scopare fu assai più difficile. Stava per diventarmi come un fiammifero. Stavo per sparire come uomo. Finché andai dalla dottoressa Miriam, una gnocca di esperta che mi rimise in sesto. Volevo farmi anche lei,ma andò in ferie.

Unica cosa,non dovevo fumare.

Le sigarette,oltre a costare tanto e a avvelenare il sangue,facevano scendere il pisello ai maschi,riducendolo fino a pochi centimetri.

Mi comprai del Lambrusco e del vino fragolino. Per il resto bevevo tutte le mie solite bibite. Smisi di farmi le canne, e mi coltivai del thé.

Mi misi insieme a Maiandra Desi,una ballerina indiana,che veniva dalla Step Up Academy.Aspettai che finisse il suo spettacolo “Book of Ra” ed ecco che ora beve il mio thè. E dormiamo insieme. Solo che ora vuole che io vada in India. Sarà noioso,non capirò mai quella lingua,ma dovrò partire.

Così finiscono,forse,queste strane storie.

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FilippoArmaioli

Scrivo su Alidicarta e Owntale.

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