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               A Paolo Ruffini,con simpatia,

               pure se è labronico,
che ‘un si nasce tutti a Pisa

              Bronzi di Riace come Conticini
[Da leggere immaginando la voce ruffiana di Ruffini,giustappunto. Immedesimati. Io però non garantisco che chi è toscano sopravviva dal troppo ridere; sète ben avvertiti…]

Lei era vegana e lui no.

E non solo lui era onnivoro, era soprattutto carnivoro! Immaginate che storia. Anzi,senza che la immaginate,la racconto io.

*

La prima volta,McDonald.

Posto proprio chic-che. Davvero.
L’ultima pulita al pavimento era stata data anteguerra e gli stucchi erano fatti col pennello Cinghiale anni ’60. Per dire…l’igiene….

Lei ordinò una coca e un gelato. Lui pure.
Tutto okay. Lei pareva Doris Day.
E lui Rock Hudson. Non per il rock,ma per il cazzòn…Bellini proprio. Teneri.

La seconda volta, ristorante.

-Un’insalata e del pane,- chiese lei, francescana.
-Pizza cotto e funghi.- fece il maramaldo spavaldo.
Il cameriere prende l’ordine e subito lei fa:
-Ma il cotto è prosciutto?-
-…Dappertutto…-
-Ma… è carne!!-
-Lo so. A darne…-
-E la mangi?-
-No,la tengo come un soprammobile.
Come lo “Spirito dell’Estasi” sulla Rolls Royce!-

Lui era un poco screanzato. Era di Scandicci,e lei di Rapallo, ma senza bicci non eran mai andati manco a un ballo. Sicché.
-La carne è cadavere di animale!! Come puoi?-
-Con la fauci addento mastico e digerisco.
Peggio di Furia Cavallo del West. E se passa Lizze Teilor, non mi importa se è dolce come Candy Candy, dolce o Gabbana: la metto nel panino, con Lassie intero e peloso!
E se ci entra ci aggiungo pure Rin Tin Tin!
Ma tu guarda, la piccina fa la dieta schizzinosa!-

Lei lo squadrò come un macellaio che sparava proiettili nelle porcilaie in testa ai maiali. Come fosse Faccia di Cuoio di “Non aprite quella porta” che scuoiava Peppa Pig.

-Non posso tollerarlo! Zoofobo! Assassino!-
Arrivato il pasto, l’indemoniata lo fece lesto incartare e lo lasciò solo.

Ma l’amore è cieco quando ci sta la nostalgia.
(Amore cieco che ad Est è pure slovacco.) Così ci fu una seconda occasione.

(Pensa che culo!)

Lei:
-Una pizza vegetariana.-
Ecco. Era arrivata Vegeta, povero Dragonball! Mancavan solo Goku,Bulma e Chichi e si faceva l’en plein.
E lui,ignaro quasi:
– Una omelette e un Brie. Poi mi porta un vinello della casa,se è bono?-
-Frizzante? Un rosato va bene?-
-Ma anche un lilla…una porpora.-
Nell’imbarazzo proprio, urgeva un sommelier.
Il cameriere andò ma prima che tornasse, oh, ‘un riiniziò a berciare, la pernice?
Urlava come uno yak tibetano con bell’ugola,ma forte,come fosse il suo campanaccio a fare don don. (Non so se gli yak hanno il batacchio, ma se viene la yak-ka mi sa di sì,si riprodurranno pure, geneticamente…)

-Mostro! Ma che hai fatto? Le uova son fatte per fare pulcini, mica per mangiarle! E il latte le mucche lo fanno per i vitelli,non per noi! –
-I pulcini son carini, i vitellini son bellini…ma mi hai proprio rotto i coglioni, maremma mammifera!-
Era troppo questo suo accusare di esser uccisore di animali, solo perché una volta aveva organizzato un barbecue di quaglie&tordi alla sede del WWF? Fosse stato a quella della LIPU, o a casa della Michela Vittoria Brambilla!
Si poteva anche capire, la grave gaffe.

Così,preso da furia proteica,ordinò, nell’ordine fantozziano:

Abbacchio a scottadito

Alette di pollo alla messicana

Anatra all’aranciao

Bollito misto

Brasato al barolo

Coda alla vaccinara

Fagioli con le cotiche

Cassoeula

Ossobuco

…e un pastrami di manzo era il dessert.

(A finire tutto ci avrebbe lasciato il deserto,poi).

Ma non potè mica mangiare tutto, non era Chiara Mangiatutto di TiccheTocche. Quella ti tirava via il lardo di colonnata con la cannuccia, povero il fidanzato al momento del conto…Specie se da Carlo Cracco…

Lei si infuriò. Lui si trovò un albero piantato nel giardino di casa. Un baobab millenario.E sotto,un Aro Titano di Sumatra che puzzava di cadavere,tanto per avere olezzo per un bel pezzo! (Finché non si avvizziva, o si estirpava, con la molletta al naso, messa non per caso…)

[Nel caso qualcuno sia già morto per davvero dal ridere,le bare di palissandro viennese non vanno in conto a me,semmai a Conticini, che è più esperto di conti (e di Carlo Conti)rispetto a me…che sto qui coi grilli che grillano come cuculi impazziti…Passasse Pinocchio col martello, a darci stonfate…una bella pinocchiata sui carapaci vivaci…o un DDT formato famiglia dentro un estintore…]

Il messaggio era chiaro: che il massaggio dopocena non glielo avrebbe fatto più.

Ma bada lì,per quel che gli era.

Più lei piantava, più lui macellava!
Pareva Ivo il Tardivo…
E non la si piantava,nessun dei due.
Pianti, piante,macelli.
Ogni colpo di zappa,uno di mannaia.
Si faceva l’orchestra per bistecche e insalate!
Pure intonati. A ogni Tac sulla zolla, uno Zack sul tagliere! A ritmo di musica da bersagliere.
Li si doveva staccare,uniti come con la colla.
Tac…Zack…Fino a notte fonda.
Tanto che sognò Jane Fonda.
In Barbarella,e senza Ugo Tognazzi tra le palle. Un bel sogno, finché lei lo svegliò con un pugno: ricordò Gianni Bugno, pure se non seguiva lo sport!

Magari,mi fossi svegliato per un pugno di dollari,pensò.

Maccheccazzo, non era meglio amarsi che farsi così la guerra?

Così passarono male il tempo.
Tutto per colpa degli animali digeriti, quegli stronzi.

FINE

Nota. Il titolo originario era “Fiordipesco e Cosciotto” ma la variante cacofonica è un richiamo alla dedica.

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FilippoArmaioli

Scrivo su Alidicarta e Owntale.

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