Le donne e le ragazze dovrebbero scegliersi fidanzati e mariti guardando bene con chi stanno accanto,per non dover esser deluse,o,peggio, per non soffrire,essere maltrattate, perfino uccise. Ma Grazia e Graziella erano due sorelle ambiziose e cercavano chi fosse facoltoso per mantenerle. Da quando avevano visto lo stile di vita del pornoattore Max Felicitas,volevano anche loro essere portate a pranzo da chiunque su belle auto. Poco importava se fossero giovani brutti come lo schifo o vecchi bavosi dalla dentiera mobile cadente. L’importante era fare la bella vita.
Cominciarono col perdere la verginità, e per punire i ragazzi che gliela tolsero (facendo loro sì un favore ma dando loro molto dolore) gli sottrassero i portafogli.Proseguirono col darla a chiunque,prendendoci pure gusto. Di fatto, divennero le puttane più note della città. Presto avevan preso più cazzi loro in fica e in culo che la poderosa Smargiassa, al secolo Leonie Qoussy,una povera marocchina che arrivata col barcone aveva lavorato solo vendendosi. Magra e suadente,aveva accontentato gli uomini pure quando ingrassò come una balena.Superarono le sue gesta sottocoperta perché l’africana non concedeva bis ai clienti,mentre le esuberanti Grazia e Graziella andavano dalle 3 alle 10 volte con una stessa persona. Fecero perdere la fede persino a un giovane mormone, che prima mormorava preghiere, e poi pregò solo il fato di poter continuare a mugolare come aveva imparato non rimanendo fermo come sasso sul materasso.
Vincenzo Carapelle, un sociopatico leghista terrone che si guadagnava la vita vendendo orologi che segnavano ore e minuti ritardati, aveva un figlio arrapato cronico, e lo mandò a insidiare le due oche generose.
– Fidati, l’han data a cani e porci! E perché non anche a te, bastardo maiale, degno figlio di tuo padre?-
-Mi hai convinto, pa’! Parto, seduco,e concludo con inzuppo!-
-Vai,ma il biscotto tienilo barzotto, non glielo stendere già disidratato dalle pippe: tieni alto l’onore della famiglia,e goditi la perla della loro conchiglia!-
-Non è che vado a pesca…-
-…E non è che loro son cozze!
Vai e divertiti!-
Così disse il ruffiano.
Questa Italia vedete bene come sia combinata, fatta di buona gente ma anche di tante mele marce di una muffa tale, che da essa infeconda non nasce alcun germoglio edibile. Noi italiani essendo entrambe le cose, bravi e giudiziosi, quanto ignoranti ed idioti, come se fossimo due popoli diversi uniti forzatamente in uno.
Vincenzo si travestì da Graziarcazzo Masticabrodo, un personaggio di satiro che un suo detrattore drammaturgo creò per denunciare la sua meschinità. Così vestito, con un poncho viola,un colbacco giallo e una sciarpa variopinta, andò dalle due donne per parlare bene del figlio Bertoldo.
Una volta dissi che un mobile antiquato che lui rivendeva poteva essere l’Arca dell’Alleanza e lui tanto se la prese che mi gridò:
-Vienimelo a ridire da vicino, cosa inutile, quel che dici, che ti faccio salire io sull’arca!-
Evidentemente aveva capito l’Arca di Noè. Sulla quale neppure si può salire, perché sarà certo ridotta in pezzi sul monte Ararat o chissà dove.Tanta ignoranza bene si confaceva a ‘sto tizio,della risma dei peggiori italiani.
Quando vidi che si era vestito da Graziarcazzo (personaggio che vi rivelo: io avevo inventato!) e che importunava Grazia e Graziella, attesi che le due si separassero da lui e gli detti un colpo alla schiena con un bastone di legno grosso e nodoso. Sputò mezza cena sul selciato, l’altra mezza uscendogli già imbrunita presumibilmente da dietro.
-Eccoti servito, Carapelle! Lascia stare le gonnelle! Mica son le tue sorelle!-
Attesi che pure Bertoldo si presentasse dalle due. Quando lo fece, arrivò una squadra di pallavolo senegalese e gli atleti si tolsero le brache e dopo averlo steso a terra gli cacarono tutti addosso. Io gli pisciai sul viso. (Avevo scritto ai giocatori che Bertoldo Carapelle aveva rubato i soldi del fondo sportivo interrazziale per comprarsi una collezione di nani da giardino elvetici smaltati).
La polizia venne tardi e constatò che il poveretto incontestabilmente era stato trattato da cesso umano. Noi colpevoli sparimmo,e finimmo denunciati, ma come ignoti.
Grazia e Graziella finirono nel mio letto e me le feci reiteratamente, finché non imbruttirono. Le due rapinarono anche me, ma quando andavo da loro portavo soldi falsi quindi sono l’unico che se le sia scopate senza rimetterci una fortuna. Ancora oggi qualcuna di quelle banconote purtroppo si trova nelle mani di qualcuno, e fa sì che ci si ritrovi frodati per colpa di questa mia bizzarra erotica avventura.

Bello ciò che hai scritto non c’è che dire, buon proseguimento.
Purtroppo Vincenzo Carapelle esiste e si chiama così. Ma questo racconto ben dice a tutti di lui e della sua aggressiva maleducazione.