Addio a me.
Spersa.
Dispersa.
Spaurita.
Sommersa.
Sotto gli abissi più neri,
la fame d’amore perenne
desiderio ardente
la voluttuosita che mai si arrende.
Non c’è centro
c’è pienezza di vuoto.
Sei tu
senz’anima.
Allora,
resta
non riempire
non inseguire.
Lascia gli ormeggi.
Impara l’arte di salpare
volare senz’ali.
Plana a filo d’acqua.
Plana sulla scia dell’aria amica.
Non c’è centro.
Sei tu,
in un campo di lavanda,
accarezzi il vento.
Tocchi sempre temi molto importanti e particolari… Come sempre apprezzata
Si legge tutto il desiderio dell’anima di essere libera da ogni costrizione seppur velata appare una leggera melanconia, versi molto apprezzati.
Mi sembra di vedere sintonia tra la tua poesia e quelle di Laura Lapietra. Come se scriveste di getto facendo arrivare la frase senza volerla ritoccare, tollerando anche imprecisioni. Che qui non ci sono, tra l’altro, dico in generale.
Potrebbe essere come dici tu:) sicuramente è vero che le mie poesie sono scritte di getto, quando arriva l’ispirazione. Non bado molto a ritoccare o correggere imprecisioni anche perché mi piace molto giocare con le parole e uscire un po’ dagli schemi. Ti ringrazio per il commento:)
Bellissima composizione complimenti buon proseguimento.