CAPITOLO IV
RISPOSTA ESATTA
6 Febbraio
11:25
<< Dicevamo>> riprese, con un sorriso di chi sembrava sapere tutto. << Immagino che tu ti stessi crogiolando in queste vie per evitare di affrontare i tuoi problemi, vero?>>.
Un impeto d’ira attraverso Lorenzo, a dimostrazione che lo sconosciuto aveva colpito nel segno. << Come si permette? Lei non sa niente di me!>>
<< Eppure sei qui. Invece di alzare i tacchi e tornartene a casa, alternativa preferibile, sei inchiodato davanti a me, come se sapessi che potrei avere una soluzione>>
Lorenzo aprì la bocca per chiedere se esisteva davvero una soluzione, ma si fermò.
Una forte emozione lo attraversò, come se qualcuno gli stesse dicendo che stava facendo la cosa sbagliata. Ed era vero. Non sapeva niente del tipo inquietante davanti a lui, ma se anche avesse avuto una soluzione a tutti i suoi problemi, avrebbe accettato? Poteva davvero affidarsi a qualcun altro per risolvere i suoi problemi?
Si strinse la camicia all’altezza del cuore, ripensando a sua moglie. Si meritava di meglio, quello era sicuro, e forse Azaria avrebbe potuto aiutarlo in questo.
“No” pensò, scuotendo la testa. “ L’unica persona che può dare a mia moglie ciò che si merita sono io, devo cambiare per lei!”.
E per la prima volta da chissà quanto tempo, un’emozione ormai dimenticata lo attraversò dalla testa ai piedi: speranza.
<< Mi dispiace Azaria, ma credo che tornerò a casa>>
L’uomo indugiò un attimo, fissandolo con intensità.
<< Sicuro di non voler neanche sapere la mia proposta?>>
<< No>> sorrise Lorenzo. << Devo cambiare ed è una cosa che posso fare solo io. Se proprio devo affidarmi a qualcuno, mi affiderò a Dio>>.
Un sorriso attraversò il volto di Azaria, per la prima volta genuino, accompagnato da uno sbuffo di soddisfazione.
<< Risposta Esatta>>.
Tutto il negozio iniziò a tremare con forza, ma Lorenzo non si mosse. Sebbene la situazione fosse a dir poco surreale, si sentiva finalmente in pace.
<< Ora ti lascerò riposare per un po’>>.
Una luce bianca e calda lo avvolse completamente, e tutto sparì.
Una nebbia fine si spostava pigra sul pavimento, dando a quella stanza un aspetto mistico.
Paola non era sicura che si potesse definire una stanza, visto che non vedeva nessuna parete, soffitto o pavimento, ma percepiva in qualche modo che l’ambiente era delimitato da una qualche forza.
L’unica cosa tangibile davanti a lei era una specie di cilindro fatto di energia pulsante, al cui interno galleggiava una forma indistinta. Ma lei sapeva bene cos’era.
Lorenzo. O almeno, la sua anima.
Sebbene non si fosse spostata da lì, aveva visto tutto quello che aveva passato: la moneta, lo scambio, la morte. Era stato terrificante.
Una luce si materializzò accanto a lei, rivelando un essere alto e bellissimo circondato da due enormi ali lucenti. Quella fantastica apparizione si voltò verso di lei, mostrandole il viso: sembrava scolpito nella pietra dal più bravo artista mai esistito, gli occhi di un blu glaciale e i capelli fluenti di un grigio argenteo.
Quello era Azaria. Anche conosciuto come l’Arcangelo Raffaele.
<< Hai visto ciò che dovevi vedere?>>
<< Si >> sussurrò Paola, timida. Non sapeva cosa stava succedendo, né perché San Raffaele l’aveva condotta lì. Aveva così tante domande: cosa stava facendo a Lorenzo? Gli angeli avevano davvero lo stesso aspetto degli uomini?
<< A te sembra di vedermi come un uomo, ma è solo apparenza. Noi angeli non abbiamo un corpo umano, né di nessun tipo>>.
Paola sussultò. Ovvio che poteva leggerle dentro, lei era solo un’anima penitente dopotutto.
<< Per quanto riguarda Lorenzo>> continuò l’angelo senza smettere di fissarla. << È un’anima in purificazione proprio come te. In vita è stato un brav’uomo, ma ha comunque i suoi peccati da scontare>>
<< E questa è la punizione?>>
<< Cosa ti aspettavi? Sette P incise sulla fronte? Un po’ troppo teatrale se ci pensi. Qui vivi una situazione diversa per ogni peccato da espiare, una situazione che mette a nudo il tuo lato debole, umano. E devi continuare a riviverla finché non fai la scelta giusta>>.
<< Quante volte…>>
<< Migliaia. Migliaia di volte Lorenzo ha accettato la moneta. Inizialmente non si poneva neanche un problema e la tirava nello specchio, poi, piano piano, ha iniziato a comprendere che non era la via giusta>>
<< Migliaia? Ma non ricordava quello che aveva già vissuto?>>
<< Ovviamente no. Sarebbe troppo facile altrimenti>>
<< E allora come può comprendere?>> chiese Paola scioccata << Se fa o no la scelta giusta dipende da come si sente in quella ripetizione. Non c’è nessuna lezione>>.
<< Sbagliato>> disse severamente l’angelo, facendola ammutolire. << I ricordi vengono cancellati, ma non le emozioni. E le emozioni, mia cara, sono i ricordi dell’anima. Se conservasse la memoria normalmente, un essere umano farebbe ciò che è più conveniente in quel momento, non imparando niente, ma in questo caso deve imparare ad ascoltare la sua stessa anima. E l’anima parla attraverso la coscienza.
La prova è tutta qui, purificare il peccato commesso in vita imparando ad ascoltare la tua coscienza, la tua anima che ti indica la strada giusta. Lorenzo è spesso scappato dai suoi problemi, cercando la via più comoda ma non quella giusta. Non ascoltava Dio ma la sua stessa paura. Ora ha imparato>>
<< Ma Marisa è davvero sua moglie? Questa storia lo rispecchia?>>
<< Chissà. Non ti è dato saperlo>>.
Paola rimase silenziosa, contemplando la nebbiolina che le avvolgeva i piedi, anche se probabilmente era una parte della sua anima che lei percepiva come dei piedi.
<< Ora>> disse il sommo angelo, spingendola con delicatezza. << Prima che Lorenzo inizi una delle sue ultime prove, tocca a te entrare nella tua stanza>>.
Dal nulla comparve un cilindro, esattamente come quello di Lorenzo, pronta ad accoglierla.
Lei entrò, come spinta da una forza che non poteva controllare, e avvertì subito un torpore che pervadeva ogni centimetro della sua esistenza. Non vedeva più San Raffaele, ma voleva chiedergli ancora una cosa prima di andare. << Perché mi hai mostrato tutto questo?>>
<< Tu da viva non credevi nel Purgatorio>> rispose l’angelo, la voce che arrivava da ogni dove. << Ora ci credo, e ci crederò per sempre>>.
<< Lo so. A presto Paola, il tuo viaggio inizia ora>>.
Una luce intensa la avvolse, portandola dove l’espiazione aveva inizio.
FINE

Proprio una punizione dove e commentare tanto.
Ma le cose ora saranno tornate come si deve.