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Finalmente sono al primo anno del college al King’s College di Cambridge. L’istituto si trova nel pieno centro della città inglese. Ha diversi edifici che ospitano numerose aule luminose e spaziose, dispone di sale multimediali, sala computer, laboratorio linguistico, accesso libero ad Internet (wi-fi). In più c’è a disposizione per gli studenti una sala comune per il relax e un giardino. Al termine delle lezioni lo staff della scuola propone un programma di attività ricreative pomeridiane e serali, alcune incluse, altre facoltative. Ha una vista stupenda del fiume Cam, alberi che circondano l’istituto e un piccolo chiosco in fondo al giardino sulla destra.
Entro dentro l’istituto e mi dirigo verso la segreteria per iscrivermi ai corsi.
-Buongiorno, sono Emanuela Jackson. Sono venuta a iscrivermi ai corsi.-
-Si certo, compili pure questo questionario con i suoi dati.-
-La ringrazio.-
Prendo il questionario con una penna e mi siedo nelle sedie di fronte alla segretaria per compilarlo. Vicino a me c’è una ragazza che sta compilando il mio stesso questionario, deve essere anche lei una matricola come me. Scrivo silenziosamente a tutte le domande e decido di iscrivermi ai corsi di chimica, matematica e informatica. Mi alzo e consegno il questionario alla segretaria, lo legge per poi darmi un foglio.
-Questi sono i suoi orari, mentre questa è la chiave della sua stanza. La condividerà con altre due ragazze che sono già dentro a disfare le proprie valigie.- Dice porgendomi la chiave con il portachiavi della numero diciotto.
-D’accordo, la ringrazio. Arrivederci.-
Prendo la mia valigia e il mio borsone e vado alla ricerca della mia futura stanza. Salgo le spaziose e comode scale a chiocciola che portano alle stanze del dormitorio, l’ultima porta a sinistra ha inciso il numero diciotto. Mi avvicino alla porta e su di essa c’è incollato una lavagnetta con scritto Anne e Mary “Saranno le ragazze con cui condivido la stanza” penso. Busso e, dopo aver sentito un avanti, abbasso la maniglia e apro la porta. Le due ragazze, Anne e Mary, si stanno allacciando le scarpe.
-Ciao, tu sei Emanuela Jackson giusto?- Mi chiede la bionda.
-Sì, piacere.- Dico sorridendo.
-Allora, io sono Anne e lei è Mary.- Dichiara la ragazza dai capelli blu.
-Hai preferenze per il letto?- Mi chiede Mary.
-Non ho preferenze, voi avete già scelto il vostro?-
-Sì, il mio è questo vicino alla porta, quello di Anne è quello vicino al quadro quindi il tuo è quello di fronte alla finestra. Va bene?.-
-D’accordo, adoro avere il letto vicino alla finestra, di sera si può ammirare la luna romantica e le stelle che la circondano.-
Mi guardano stranite.
-Scusate, non voglio sembrare balorda, ma adoro guardare le stelle e la luna di notte.-
-Anch’io l’adoro.- Annuncia Anne.
-Allora perché non l’hai scelto tu il letto vicino alla finestra?-
-Perché odio la luce del mattino.- Dice serrando gli occhi.
Io e Mary ci guardiamo negli occhi e un secondo dopo ridiamo.
-Noi stiamo andando alle cerimonie delle varie confraternite, ti unisci a noi?-
-D’accordo, posso prima cambiarmi? Ho caldo con questa felpa.-
-Sì certo.- Dice Mary sorridendomi.
Metto la valigia e il borsone sopra al letto e li apro. Mi sfilo la felpa e metto una maglietta a canottiera bianca con i pantaloncini color salmone già indossati da prima.
-Sono pronta!- Annuncio sorridente.
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EMYWOLFERS

Mi chiamo Emanuela è il mio più grande sogno, dall'età di dodici anni, è quello di diventare una scrittrice, regista e attrice.

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8 Comments

  1. Alcano
    Alcano

    Trovo davvero questa tranche, questo incipit, freddina.
    Le critiche che ti sono state mosse in effetti possono servire a rendere più accattivante il racconto, perché messo così sembra solo un diario.
    Va anche detto che i dialoghi sono buoni e che è solo l’inizio di qualcosa di interessante, motivo per il quale attendo il prosieguo.

  2. Luisa
    Luisa

    Sapessi quanto è’ vero, ma è’ tanto difficile! Comunque a me il testo è’ piaciuto, invidio anche la capacità di immaginare una storia, cosa che per me è impossibile! Sono incapace totalmente in tal senso. Proprio per questo, quando leggo qualcosa di carino, l’unica cosa che posso fare è impiegare del tempo per fare ciò che coloro che sanno inventare, sono riottosi a fare!

  3. Luisa
    Luisa

    Piacere di conoscerti!
    Mi piace lo stile, attenta alle ripetizioni ed alle “imprecisioni” “. Esempio : “alcune incluse, altre facoltative” non può funzionare, anche perché non si capisce se il senso in realtà è “alcune incluse altre a pagamento” oppure “alcune obbligatorie e altre facoltative”
    Altro esempio “Scrivo silenziosamente a tutte le domande e decido di iscrivermi ai corsi di ..” in realtà, essendo un questionario, “rispondo” mi sembra più appropriato e l’aggettivo “silenziosamente” è superfluo dato che difficilmente ad un questionario scritto, si parla. Probabilmente una frase tipo ” Rispondo concentrata a tutte le domande” renderebbe meglio ciò che vuoi rappresentare. La maglietta è un tipo di indumento la canottiera un altro. Perché usare “maglietta a canottiera” ? Se proprio vuoi “maglietta senza maniche”…ma lo trovo bruttino comunque!
    “Finalmente sono al primo anno del college al King’s College di Cambridge”
    “Finalmente sono al King’s College di Cambridge, per affrontare il primo anno di studi superiori”.
    Se vuoi fare la scrittrice, prima di pubblicare devi rileggere mille e più mille volte.
    Aspetto le tue correzioni, i tuoi consigli e le tue critiche ai miei racconti.
    Un caro saluto,
    Luisa