Pensavo : ma tu la ricordi, quella scritta sul muro? Ti dissi che volevo qualcosa che restasse nel tempo; qualcosa di immutabile e resistente. E tu stavi lì incantato come si incanta un bimbo davanti ai regali di Natale. Guardavi e gli occhi parlavano per te. E lo ricordi quel ballo sotto la pioggia? Quanta tenerezza ho provato davanti a quelle manone e a quegli occhioni che non ho mai capito di che colore fossero esattamente. Sembravamo usciti da un film. Ballavamo lentamente e lentamente ci accarezzavamo con una dolcezza che sapeva di casa. Erano carezze pulite, pure. Fu allora che ce lo siamo detto quel TI AMO a voce bassa, quasi soffocato, quasi ad aver paura che scappasse e perdesse la magia. E da quel giorno la luna ci salutò con aria malinconica; quasi dispiaciuta di k lasciare al giorno il suo bellissimo pezzetto di terra ma poi sorrise perché due come noi il sole se lo sono meritati.
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Non sento di riusce a sentire i personaggi…