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Un giorno, le venne l’idea di costruirsi una stazione radio. In casa aveva un ampio spazio dove fare che volesse, saccheggiando all’occorrenza gli utensili della piccola cantina. Negli anni, ci era finito proprio di tutto! Chiodi, martelli, seghetti ma anche giocattoli pieni di polvere, enciclopedie trascurate, ferramenta arrugginita, vasi con resti di piante avvizzite, cassette con ogni sorta di roba. La ragazza era di una dolcezza senza limiti (come tutte le ragazze, quando le si lascia esprimere al meglio), dal collo esile ma tornito, il sorriso furbo e a tratti tenero, portava occhiali semplici ma eleganti e si era colorate delle ciocche di un bel tono rossiccio, che le conferivano un gran bel tocco di femminilità. La volta della casa era istoriata con pannelli di legno pregiato, e il suo spazio faceva pensare a una grandezza, come quella grande immaginazione che lei aveva in dote, ma che le era costato anni di varie letture, visioni di spettacoli e serate passate a bighellonare ciarlando con amici di vario tipo. La città non le era piaciuta così era andata a stare in un paese, dove non mancava qualche iniziativa ma quando pioveva, uh! Il freddo sferzava e non si poteva fare altro che rintanarsi in casa.

– Un giorno me ne voglio andare a Las Vegas!-,

disse,ma non era mica vero, era per dire che sarebbe andata ovunque, in vacanza.

Le piaceva ogni tanto cucinare, ma più spesso faceva ben altro. Si era preparata un tinello, e aveva il suo angolo bar, per non stare sempre tra gente volgare. La mania per il fare le era venuta nel tempo, pensando alle ore passate a leggere o a camminare fra i boschi intorno, dove le vie ripide mettevano a dura prova i piedi che poverini si sforzavano sempre e si curvavano per seguire i ripidi rialzi. Di indole solitaria e socievole insieme, variava le sue giornate tra parlare alla gente, e starsi zitta tra sé, perché il silenzio ben si congeniava alla sua intelligenza; in passato era stata talvolta ingenua,ma col passare del tempo la ragazza era diventata una piccola donna bella e rifinita.

Ecco che la vedevo trafficare in questo o quel fare ora lentamente ora assai frettolosamente, come avesse da fare altro che le premesse. Magari in cantina aveva trovato qualcos’altro che le piaceva e la curiosità le aveva messo addosso tutto un movimento…

Trac!Tump! Vrrr! E caccia, svita, ruota e rompi! Pum! Bum! Clack! E monta, assembla, e prepara!

Quanta voglia di vivere le aveva dato un amico innamorato, che le aveva fatto un sacco di complimenti. Prima certo amava la sua faccia, ma non troppo, però quelle belle parole le avevano fatto capire che il tipo le diceva sul serio. Non diceva tanto per dire.

Alla festa del paese, tutti erano seduti a mangiare e bere. Lei aveva già mangiato degli arrosticini, con del vino e poi un drink al limone. Le chiacchiere si erano fatte noiose e gli amici che sempre le facevano compagnia si erano addormentati o stavano flirtando qua e là.

Lei era un poco annoiata,ma non troppo.

Il giorno dopo, accese il suo apparecchio radio, ma si annoiò presto. Trovava gente sconosciuta, o sentiva voci in lingue straniere che non capiva. Così andò su Messenger, dove fece qualche chiacchiera.

A volte ci si annoiava,in paese. A volte,mai.

Ma lei è sempre lì. Che traffica, ride, smuove.

Tra la cantina e il soggiorno. Una lampadina alla sera le da’ una buona luce. Ma il letto poi chiama perché per quanto sia bello andar su e giù e fare e fare, poi il riposo ci viene a chiamare.

 

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FilippoArmaioli

Scrivo su Alidicarta e Owntale. Voglio farmi delle ragazze giovani,ma solo se non abitano troppo lontano da Pisa.

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