E mi incamminai
verso il boulevard incerto
dipinto dai fili di seta d’erba
ai piedi dei giganti cipressi,
sotto nembi di piombo
tra la bruma d’anima
a ovattare il mio viso spento
dallo sguardo recondito
raccolto sovente tra le mani
a confortare l’antico cruccio
nel palpabile freddo nel cuore,
gelandomi il fiato nel pianto
in quel viaggio senza tempo nel mio essere solo ignorato!
Fino a quando dovrò soffrire
la fame d’amore?
Fino a quando dovrò nutrirmi
di briciole d’affetto?
Or piove a dirotto
e il petricore è balsamo in me
a ricordarmi che il meglio
nasce sempre dopo
le intemperie della vita,
e sarà arcobaleno senza fine.
©Laura Lapietra
Ti ringrazio di aver commentato, sereno proseguimento e buon lavoro.
No no non si diventa imbecilli… Mi hai fatto sorridere! Condivido il tuo pensiero quando dici che l’amore dia gioia e dolore, ma anche per le donne non credere…
Quindi qui una persona chiede amore, è esasperata ma sa già che avrà una ricompensa dopo. Pessimismo e ottimismo. Si per noi maschi amore da’ sia dolore che gioia,spesso pure insieme. Si diventa imbecilli? Non so,ma è una cosa umana.
Ancora grazie per chi mi ha lasciato nuovi punti.
Ringrazio tutti per avermi regalato nuovi punteggi, buon proseguimento!
Ti ringrazio tantissimo per aver apprezzato la mia composizione.
Molto carina ! Profonda e legger allo stesso momento !
Ringrazio chi mi regalato punteggi!